Nel mondo dell’arte pittorica, spesso sperimentiamo un distacco tra ciò che è rappresentato e noi, gli osservatori. Pizzi, nata a Roma il 9 maggio 1965, ha dedicato la sua vita a superare questa barriera, creando opere che trasformano il significato e la forma in un’unica immagine pittorica.
La sua formazione artistica è iniziata all’Istituto di Belle Arti S. Giacomo a Roma. Da allora, ha lavorato instancabilmente tra Roma e Parigi, esplorando le profonditm dell’animo umano attraverso la pittura.
I quadri di Pizzi incarnano un equilibrio tra ciò che vediamo e ciò che rappresentano. Le figure umane presenti nelle sue opere ci coinvolgono profondamente, poiché rappresentano gesti istintivi, spontanei e quasi primitivi, come un bacio o un salto. Queste azioni ci riconducono ai nostri istinti più puri e semplici.
Ma c’è di più. Lo sfondo delle opere di Pizzi non è semplicemente uno sfondo; è una parte integrante dell’azione. Esso dialoga con le figure, unendosi in un balletto armonioso di colori e forme. Questo dialogo ci invita a riflettere sulla connessione tra il sé e l’ambiente circostante.
Le esposizioni di Pizzi sono state un susseguirsi di successi in Italia e all’estero. Tra le sue principali mostre, spiccano l’esposizione con il gruppo “Lavori in Corso” a Roma nel 1995, una personale intitolata “Linea e Colore” alla Galleria Lo Scambio sempre a Roma, e una personale a Parigi presso il Warwick-Champs Elysées nel 1998.
Pizzi è riuscita a mantenere una straordinaria versatilitm artistica, senza mai dover scegliere tra astratto e figurativo. Ha compenetrato questi due mondi in un percorso artistico unico, rispecchiando i tempi attuali.
Le opere di Pizzi hanno attirato l’attenzione dei critici d’arte e della stampa, con recensioni positive su Le Figaro, Il Messaggero, Il Giornale e Il Resto del Carlino.
In definitiva, Pizzi è una pittrice che ha sfidato i confini tra rappresentazione e significato, tra astratto e figurativo, per offrirci un’esperienza artistica straordinaria. La sua pittura è un invito a immergersi in un mondo di emozioni pure e semplici, in cui l’arte diventa un linguaggio universale.
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